C'è un legame stratto tra sonno e malattia di Alzheimer.
Lo studio ha esaminato l'effetto di un sonno disturbato in topi geneticamente predisposti alla deposizione di beta-amiloide.
La sola frammentazione del sonno ottenuta inducendo brevi risvegli senza modificare il tempo totale del sonno,
per un periodo di 1 mese (approssimativamente corrispondente a 3 anni di vita dell'uomo), compromette il funzionamento del sistema glinfatico.
In tal modo aumenta il deposito della proteina beta-amiloide e compromette irreversibilmente le funzioni cognitive dell'animale anche se giovane.
La proteina è implicata nella genesi della malattia di Alzheimer.
Lo studio ha dimostrato che tale aumento dipende da una sua ridotta eliminazione da parte del sistema glinfatico durante il sonno.
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