Si pensa che l'accumulo di alfa-sinucleina altera a tal punto i neuroni che il sistema immunitario è indotto a credere che siano cellule estranee da distruggere.
A favore di questa teoria vi è il fatto che due particolari varianti dei geni responsabili per le reazioni di rigetto sono molto più frequenti nei pazienti parkinsoniani
rispetto alla popolazione generale.
Non è chiaro se la reazione autoimmune sia la causa scatenante della malattia oppure contribuisca solo alla degenerazione di neuroni già ammalati, peggiorando la sintomatologia.
Questa scoperta potrà essere utile in entrambi i casi: se la reazione è solo un fenomeno che peggiora la malattia, si potrà mettere a punto un test per la diagnosi di malattia di Parkinson basato su un prelievo di sangue e raccolta delle cellule T, mentre se è una causa scatenante si potrà mettere a punto una immunoterapia mirata.
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