Per molti anni l'attenzione diagnostica e terapeutica nei confronti dei pazienti affetti da malattia di Parkinson è stata concentrata sui sintomi motori.
Più recentemente è stata attribuita una rilevanza sempre maggiore ai sintomi non motori.
Essi potrebbero comparire sin dalle fasi iniziali, e, in alcuni casi, anche in fase preclinica della malattia.
I principali sono:
- disturbi somatici dovuti alla disfunzione del sistema neurovegetativo (alterazione del controllo pressorio, iperattività vescicale, disfunzioni sessuali,
eccessiva sudorazione e salivazione, stipsi, perdita dell'olfatto)
- sintomatologia dolorosa, spesso localizzata alle articolazioni e già presente anche prima della comparsa dei sintomi tipici della malattia,
oppure correlata con contratture muscolari, interferente sul livello di qualità della vita
- disturbi del sonno
- sin dagli stadi iniziali della malattia si possono poi manifestare sottili modificazioni delle capacità cognitive, principalmente relative a disfunzioni esecutive e nella memoria visuospaziale.
E' possibile una progressione negli stadi più avanzati della malattia verso una forma di deterioramento cognitivo caratterizzato, rispetto ad altre forme di demenza, da un andamento fluttuante.
- manifestazioni psichiche, come l'apatia e la depressione
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